Transizione 4.0 e Credito d'imposta 40%

Agevolazione fino al 40% per beni strumentali (ex-super ammortamento) e beni immateriali

La legge 234/2021, nota come la Legge di Bilancio 2022, proroga fino all’anno 2025 il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali predisposti esclusivamente nell’ambito della Transizione 4.0.

Tale piano nazionale posto in essere dal Ministero dello Sviluppo Economico, mira ad accompagnare ed incentivare le imprese italiane all’innovazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Il primo introduce nuove disposizioni per le imprese che effettuano investimenti in beni materiali 4.0 strumentali elencati nell’allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento, per l’attività svolta.

Infatti, tutti gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi acquistati nella fascia temporale 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2025 (o fino al 30 Giugno 2026 se l’ordine risulta accettato dal venditore e sia stato versato un acconto di almeno il 20%, metodo chiamato “prenotazione”) sono agevolabili con un credito d’imposta pari al:

  • 20% del costo per la quota investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo per la quota di investimenti compresi tra 2,5 milioni e 10 milioni di euro;
  • 5% del costo per la quota di investimenti maggiore a 10 milioni di euro ed entro il limite massimo di 20 milioni di euro dei costi complessivamente ammissibili.

L’agevolazione risulta ridotta sia rispetto alla misura prevista per l’anno 2021 (50%, 30% e 10%), che a quella relativa all’anno 2022 (40%, 20% e 10%).

Per comprendere meglio, l’applicazione dei criteri agevolativi, previsti per l’anno 2022 o per gli anni 2023-2025, è subordinata al momento di effettuazione dell’investimento.

Se l’investimento agevolabile è stato effettuato entro il 31 dicembre 2022, è stato accettato l’ordine dal venditore ed è stato versato un acconto di almeno il 20%, si applicherà la disciplina relativa al 2022 (40% – 20% – 10%).

Per comprendere meglio, l’applicazione dei criteri agevolativi, previsti per l’anno 2022 o per gli anni 2023-2025, è subordinata al momento di effettuazione dell’investimento.

Se l’investimento agevolabile è stato effettuato entro il 31 dicembre 2022, è stato accettato l’ordine dal venditore ed è stato versato un acconto di almeno il 20%, si applicherà la disciplina relativa al 2022 (40% – 20% – 10%), anche se l’investimento si concluderà entro giugno 2023.

Se non sussistono le sopracitate condizioni, per gli anni 2023-2025 si applicherà la disciplina regolata dalla nuova Legge di Bilancio oggetto della presente analisi.

La Legge di Bilancio 2022, poi, proroga il credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali strumentali 4.0 ossia per gli investimenti effettuati nei beni di cui all’allegato B alla Legge n. 232/2016 come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

La proroga prevede l’estensione dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2025 o, eventualmente, entro il 30 giugno 2026 se c’è stata l’accettazione dell’ordine da parte del venditore e il conseguente versamento dell’acconto di almeno il 20% (cosiddetta prenotazione).

La natura di tale agevolazione varia a seconda del periodo considerato:

  • Fino al 31 dicembre 2023 (o entro giugno 2024 se è avvenuta la cosiddetta prenotazione entro il 31 dicembre 2023) è previsto un credito di imposta pari al 20% del costo nel limite massimo annuale di 1 milione di euro;
  • Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 (o fino al 30 giugno 2025) il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, nel limite massimo annuale di 1 milione di euro dei costi ammissibili;
  • Infine, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 (o fino al 30 giugno 2026), è prevista un’agevolazione pari al 10% del costo, nel limite massimo annuale dei costi complessivi pari a 1 milione di euro.

Oltre ai benefici sopraelencati, la Legge di Bilancio 2022, con l’articolo 1, comma 175, proroga fino al 31 dicembre 2022 la possibilità di usufruire del credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno.

Credito del Mezzogiorno

Agevolazioni fino al 45%

Oltre ai benefici sopra elencati, la Legge di Bilancio 2022, con l’articolo 1, comma 175, proroga fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di usufruire del  credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Fattore particolarmente importante è la possibilità di cumulare gli aiuti previsti per la Transizione 4.0 sopra riportati, con quelli del Mezzogiorno. Il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno è richiedibile dalle imprese site in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. Sardegna e Molise.

Tale bonus consente di ottenere un credito di imposta a seguito di acquisto (anche con il metodo della locazione finanziaria) di attivi materiali e immateriali, macchinari, impianti e attrezzature che siano destinati, come definito all’articolo 2, punti 49, 50 e 51, del regolamento (Ue) 651/2014:

In tutti i casi di cui sopra, è fondamentale la presenza del requisito della novità: senza di esso, non è possibile usufruire del bonus. L’entità del credito richiedibile è così definita:

  • Per le regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise: 45% del costo per le piccole imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 3 milioni euro, 25% del costo per le grandi imprese per la quota di investimenti fino a un massimo di 10 massimo di 15 milioni di euro;
  • Per la regione Abruzzo: rispettivamente 30% piccole imprese, 20% medie imprese, 10% grandi imprese.

Nei casi in cui si stipuli un contratto di locazione finanziaria, si considera costo quello sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni al netto delle spese di manutenzione.

Sabatini 2023

Contributo fino al 30%

La misura “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Mise con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

I beni oggetto di investimento devono essere  nuovi  e riferiti a:

  • Immobilizzazioni materiali  per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo Italiano di Contabilità);
  • Software e tecnologie digitali 4.0.

Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • Autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
  • Correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing).

Il finanziamento può inoltre essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso e deve essere:

  • Di durata non superiore a 5 anni;
  • Di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
  • Interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari;
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”).

In considerazione della situazione dei tassi di interesse odierna, un’impresa potrebbe trovarsi a pagare tassi modesti sul finanziamento (ad es. intorno all’1%) incassando un contributo Sabatini calcolato con tassi d’interesse maggiori (dal 2,75% al 3,575%), vale a dire incassando un aiuto che eccede i costi sostenuti sul finanziamento stesso.

Ipotizzando un finanziamento bancario di 100.000 euro il contributo è pari al:

  • 7,7% (circa) del finanziamento – per gli investimenti ordinari;
  • 10% (circa) del finanziamento – per gli investimenti in tecnologie digitali.

VALIDITÀ

La legge di bilancio conferma la Nuova Sabatini fino al 2027: tuttavia, dal 1° gennaio 2022 la possibilità di fruire dell’agevolazione in un’unica soluzione viene mantenuta esclusivamente per i finanziamenti aventi importi inferiori a 200.000 euro.

Nei restanti casi i contributi sono erogati in più quote annuali di pari importo secondo le modalità determinate dall’articolo 2 del DL n. 69/2013.

Con la pubblicazione del decreto interministeriale del 22 aprile 2022, lo strumento ha visto due l’istituzione di due nuove linee agevolative: la Nuova Sabatini Green e la Nuova Sabatini Sud.

NUOVA SABATINI GREEN

La Nuova Sabatini Green prevede l’estensione della disciplina attualmente vigente anche agli investimenti ordinari (tasso di interesse pari a 2,75) e 4.0 (tasso di interesse premiante del 3,575%) a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Lo strumento è diventato operativo il 2 gennaio 2023.

NUOVA SABATINI SUD

Con la Nuova Sabatini Sud, invece, le micro e piccole imprese aventi sedi legali e/o unità locali in una delle Regioni del Mezzogiorno potranno godere di un tasso di interesse pari al 5,5%, in caso di investimenti aventi ad oggetto le tecnologie digitali 4.0 ed entro il limite complessivo di 60 milioni di euro.

L’accesso a quest’ultima linea agevolativa viene condizionato alla presentazione di una domanda di accesso avanti un’apposita piattaforma telematica. Il finanziamento dovrà essere successivamente confermato entro 60 giorni ed, infine, sarà necessario inviare una richiesta specifica per l’erogazione del contributo. Le modalità operative saranno ulteriormente dettagliate con appositi provvedimenti.

NUOVA SABATINI: COME ACCEDERE AL CONTRIBUTO MISE

Accedere ai contributi previsti dalla Nuova Sabatini richiede un lungo iter burocratico che può durare fino a cinque anni. Inoltre, questo coinvolge diverse parti in causa, tra cui il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, nonché istituti di credito e intermediari finanziari.

Ayming garantisce la gestione e l’affiancamento al cliente in tutti i passaggi delineati dalle modalità operative descritte dall’agevolazione. Per consentire una piena compliance a tutte le fasi procedurali previste dalla legge, i suoi consulenti gestiranno le pratiche secondo le seguenti attività:

  • raccolta dei dati amministrativi necessari alla compilazione della domanda di agevolazione;
  • analisi dei documenti e verifica dei requisiti richiesti;
  • compilazione della domanda di contributo da inoltrare direttamente dal cliente;
  • contatto diretto con la banca/intermediario finanziario per agevolare la gestione della pratica;
  • ottenimento della concessione di contributo;
  • preparazione dei documenti da allegare a sistema;
  • richiesta della prima quota di contributo;
  • richiesta delle eventuali successive quote di contributo fino al suo esaurimento.